Negli anni '80 il bridge italiano e non solo, subì uno sconquassamento dovuto all'arrivo, sui tavoli verdi, dei polacchi. Scendevano con le 500 di allora, caricavano la macchina di lattine di ottimo caviale che vendevano 30.000 lire il sabato ma la domenica si potevano comprare anche con la metà, e si portavano a casa non meno dei primi 4 /5 premi di classifica. Il loro stipendio medio di allora era di 150.000 lire circa e quando vincevano premi da 2/3 milioni stavano a posto per un anno anche se una parte del premio andava a Varsavia alla loro Federazione che, per altro, aveva contribuito al loro viaggio. I barrage, gli interventi, gli attacchi, tutto il loro bridge era molto più aggressivo e , in attesa di prendere le contromisure, per alcuni anni li abbiamo sicuramente subiti. Poi la classe degli italiani prese il sopravvento e i nostri grandi giocatori tornarono ai posti, in classifica, che gli competevano e lo spauracchio "polacchi" finì, fermo restando, naturalmente, che si tratta comunque di un'ottima scuola e di ottimi giocatori. E che la loro scuola sia ottima l'hanno constatato ieri i nostri juniores, per la precisione le girls e gli joungsters che hanno subito una pesante sconfitta entrambi per 6 a 24 portando le prime a un quinto posto di una classifica spaccata dove Polonia Olanda e Svezia stanno navigando col vento in poppa e gli youngsters a un decimo posto in una classifica però cortissima che ci lascia speranze. Vanno invece molto bene gli juniors ancorati saldamente al secondo posto anche se a 28 punti da Israele. Ma i giochi non sono finiti perciò continuiamo a tifare e a sostenerli. Oggi alle 12.30 su BBO in vugraph potete seguire l'incontro delle nostre ragazze contro la Repubblica Ceca.