Quando ho iniziato a giocare a bridge nel lontano 1981 non erano moltissime le stelle del firmamento bridgistico siciliano e per non fare un torto a nessuno citerò per tutti 2 fortissimi giocatori scomparsi tanti anni fa e cioè Donadio e Briguglia . Ma il bridge siciliano annoverava già tante promesse che, infatti negli anni, si sono confermati tali e oggi sono tra i migliori giocatori italiani. Si diceva che Catania e Palermo fossero 2 ottime scuole ma Messina, in quegli anni, non aveva rivali in nessuna città isolana. Giocatori solidi, affiatati, fortissimi, quando si sedevano al tavolo erano dele rocce, vincevano in campo regionale e nazionale e soprattutto erano tanti e tutti di ottimo livello. Io non mi scorderò mai di un incontro giocato da neofita contro i grandi Perrone Lo Piano (dall'altro lato non ricordo chi giocasse nella loro squadra) a Marsala e di averlo vinto 6/4 e di aver pensato che non esistesse gioia più grande. Sono passati 30 anni , tante cose sono cambiate e Messina è tornata 2 anni fa in serie Eccellenza nei campionati assoluti a squadre Open. Non posso non citare Mario Leone e la sua incommensurabile gioia l'anno in cui vinsero la serie A pensando che l'anno dopo avrebbe giocato in mezzo ai pluri campioni del mondo, agli idoli di sempre, speranza che purtroppo il destino non gli ha concesso di realizzare. Ma la sua squadra si è presentata all'appello e con grande dignità e serietà ha mantenuto il suo posto fino a quest'anno in cui ha dovuto soccombere alla legge bridgistica e non proprio sportiva, per cui nello stesso campionato giocano giocatori professionisti e non, giocatori che stanno otto ore al giorno seduti al tavolo da gioco e giocatori che otto ore al giorno le passano svolgendo altre attività e si ritagliano il fine settimana , e non sempre,per dedicarsi a questo sport. Ma tant'è, e fin qui non possiamo che fare solo considerazioni sulle norme che regolano questo gioco da noi tanto amato. Ma se fin qui non possiamo dire nulla, qualcosa la possiamo, anzi la dobbiamo, dire quando al tavolo da gioco avvengono situazioni che ci confermano, purtroppo, che questo sport sottostà alle leggi che regolamentano la nostra società, dove i più forti hanno sempre ragione, dove i deboli soccombono, dove i forti sanno giostrare i loro ruoli, dove i deboli non hanno ruoli, dove i forti fanno i giochi di potere, dove i deboli non hanno potere, dove i forti hanno tanti Santi in paradiso e i deboli nemmeno uno. E noi, che pensiamo ancora che lo sport dovrebbe, in quanto tale, appartenere al mondo della lealtà, della correttezza, della pulizia, del sano agonismo, vogliamo che tutti i lettori del nostro sito leggano la lettera , in allegato, che i giocatori della squadra di Messina hanno inviato a tutti gli amici e non.