E apparso ieri su Bridge d’Italia online un articolo a firma di Eugenio Bonfiglio.
Prendendo spunto da una breve intervista al Presidente del CONI, Giovanni Malagò apparsa su “La Gazzetta dello Sport” del 3 aprile u.s. Eugenio Bonfiglio sottolinea tre affermazioni degne di particolare rilievo esternate dal massimo responsabile del mondo sportivo in Italia
“” 1. Impossibile oggi calcolare i danni economici all’azienda sport, quindi prematura ogni richiesta di supporto al Governo per assicurarle un futuro. Comunque, ha sottolineato, oltre agli aiuti economici che potranno arrivare, servirà un periodo di agevolazioni fiscali per consentire alle Associazioni sportive di ripartire.
2. Premesso che “farebbe salti di gioia se la nuova stagione sportiva partisse a pieno regime dal 1° settembre”, ritiene che al momento della ripartenza delle attività sportive dovrà essere fatto il tampone per TUTTI gli atleti, per una questione di equità e di argine ad eventuali polemiche.
3. A seguito del rinvio delle Olimpiadi estive a luglio 2021, “è inevitabile che i presidenti federali rimangano in carica fino ai Giochi di Tokio 2021”. Al riguardo ha già avuto contatti con il CIO e il Ministro delle Politiche Giovanili e dello Sport, Vincenzo Spadafora, trovando concordia sul rinvio di un anno delle cariche federali. “”
“Come si potranno riflettere queste posizioni sul nostro movimento? – si domanda Bonfiglio
Per quanto concerne l’aspetto economico non è ancora tempo di consuntivi ma indubbiamente anche tutte le componenti del bridge, come il resto del mondo sportivo, all’atto della ripresa delle attività avranno bisogno di tutto l’aiuto possibile per non rimanere schiacciate.
In questo caso si può affermare che, per quanto minimo potrà essere il ristoro che arriverà dallo Stato, l’affiliazione al CONI rappresenta un indubbio vantaggio.
L’impatto economico negativo su Federazione e Associazioni, vale la pena ribadirlo, sarà considerevole sia in termini assoluti che relativi, tanto più rilevante quanto più si prolungherà l’emergenza.
E’ probabile che, alla resa dei conti, il 2020 sarà da considerare un anno “sterile”; le attività operative della Federazione sono state ridotte al minimo, per quanto consentito dalla contingenza, e di conseguenza saranno messe in atto tutti gli strumenti che le norme consentono, e consentiranno, per ridurre al minimo gli oneri indifferibili.
Sono state già avviate le procedure per l’utilizzo della Cassa Integrazione Guadagni per i dipendenti e sono stati riconsiderati i contratti di collaborazione, ricorrendo alla clausola di revoca o modificandone incarichi e compensi.
Più problematico sarà per la gran parte delle Associazioni che si avvalgono di tanto volontariato ma che, comunque, anche in periodo di chiusura devono sostenere spese fisse, fitti e utenze principalmente, senza potere contare su alcuna entrata.
Guardando al futuro è realistico immaginare che, quando si riprenderà l’attività “normale”, sarà necessario del tempo per ritornare ai livelli precrisi; a prescindere dalle modalità che saranno imposte, è probabile che per settimane, mesi, forse un anno, molti bridgisti si porteranno dietro le paure e le psicosi accumulate in questo periodo; nessuno può sapere se domani ci si sposterà in giro per l’Italia – per non parlare dell’estero – con la stessa facilità e pianificazione di come avvenuto fino a febbraio 2020.
Certamente la necessità di fare il tampone per tutti gli atleti non sarebbe cosa da poco (si rammenti la questione “certificato medico”) ma, a prescindere da eventuali obblighi di legge, non ci si potrà esimere dopo una simile pandemia sia nell’interesse dei singoli che in quello della intera comunità bridgistica.
Infine, è da considerare con molta attenzione la proposta del Presidente del CONI sulla necessità di prorogare la scadenza delle cariche federali in conseguenza del rinvio dei Giochi Olimpici al 2021. “”
L’eventualità, che era già stata fatta trapelare nei giorni scorsi e di cui si è già scritto, adesso diventa una reale proposta da parte del più autorevole personaggio dello sport italiano.
Probabilmente presto, al massimo entro l’estate, la questione “rinnovo cariche” sarà definita: se, come auspicato, la proposta troverà accoglienza, un duro lavoro attenderà il nostro Presidente, e il suo Consiglio, per riuscire a risollevare il movimento riportandolo ai livelli che merita.
In attesa della fine dell’emergenza il Consiglio può anche cominciare a discutere, non mancano i mezzi tecnologici, su come affrontare la nostra “fase 2” per non farsi trovare impreparati.
Ma una cosa deve essere certa: il Bridge in Italia non può, anzi non deve, rischiare di scomparire a causa del “coronavirus”.