Oggi è venuto a mancare Giuseppe Di Lentini
La notizia si è diffusa velocemente come i cerchi concentrici di una pietra buttata nell’acqua, un tam tam di messaggi che in maniera virale hanno diffuso la triste notizia.
Si proprio una triste notizia perché con lui va via un pezzo della nostra storia bridgistica.
Voce possente, barba fluente, Pilù o Dilly come lo chiamavano gli amici in due diverse epoche della sua vita, sicuramente è stato un’icona del bridge siciliano.
Giuseppe nasce bene e vive meglio nella casa di famiglia sita nella prestigiosa via Etnea di Catania.
Giovane avvocato sollevato dalla contingenza del lavoro grazie ai “giardini” di famiglia – e per chi non è siciliano vuol dire gli agrumeti nella piana di Catania - ha preferito il bridge al foro, seguendo la passione al lavoro, scalando la classifica dei giocatori prima e degli arbitri dopo e giungendo ai vertici in entrambe le categorie. Ha vissuto la vita come ha voluto senza rimpianti per le cose non fatte e con tanto entusiasmo per quelle fatte
Ecco giuseppe ho raccontato i tratti salienti della tua vita ma tu sei stato molto di più di un’icona, una colonna portante dell’ agonismo e dell’arbitraggio.
Ricordo le edizioni, lontanissime nel tempo, del torneo nazionale a squadre “Leone Leone” quando facevamo squadra assieme o le trasferte da arbitri nazionali a Salsomaggiore per gli stage di aggiornamento o per far parte dello staff arbitrale dei campionati.
Mi mancherai Giuseppe. Ci mancherai tanto a tutti noi
Liana Santoro